Credo
nella manifestazione del Sè come incontro fra singoli,
credo nel confronto
che dissuade dai conflitti,
credo nella memoria segreta che ferma
nella creta
i nostri corpi, le nostre mani,
credo nella falena che si è
appena poggiata,
credo in ciò che vedo dentro e fuori di me,
credo negli
artigli leggeri del mal di lontananza,
credo nella stanza dove ieri
erano le nostre mani silenziose
e ora lontane, credo nel
pane delle farine epidermiche
(credo anche nella sabbia e mi chiedo
che
cos'è il mio sale)
credo negli affetti sinceri
senza il peso del miele
e
mi pento dell'odio.

Nessun commento:
Posta un commento