15 maggio 2024

Apocalisse crisoelefantina

Un giorno
mi si tese la dolcezza
attraverso lunghi strati
di tessuti epidermici
e come microbi soffusi
mi attraversò in lunghe estasi

non potevo non accoglierla
all'epoca,
darle da bere, scaldarla,
e infine rifiutarla con cautela
e leggerezza,

ho rifiutato la dolcezza,
diomio
l'ho strozzata
nei miei interni
e i suoi germi
sono ancora
ovunque, diomio
perdono
il lupo
si mangerà la luna
e il sole
diomio
perdono

04 maggio 2024

Interno giorno

Io ho un problema:
mi sono innamorato
della mattina.

Il suo profumo
è fresco, il suo abbraccio
è dolce e intenso.

Ma quando provo
a ricambiare,
lei scompare.

(e il buio risulta
una grandezza
troppo estesa
da gestire)

Se la vedete anche voi,
ditele che l'amo,
che i suoi
capelli hanno protetto
eoni di generazioni,
che l'ultimo suicida
ha abiurato
solo per farsi
accarezzare
da lei
 

20 aprile 2024

Notte d'equinozio


Di notte la litoranea è questo.
Le strade sono deserte, sconosciute, e l'asfalto spesso si interrompe.
Questa stagione che precede il miele, questa forza sconosciuta che funge da blocco,
da sala d'attesa per l'orizzonte della bellezza, è una stagione gemella dell'autunno, e infatti con la sua presenza si possono ancora intravedere in lontananza i morti migrare. E ogni volta ci mostra cosa ci siamo persi, cosa si perde.
Somiglia all'amore perché è una tensione di sangue, e la voce che ti riempie le arterie sussurra la preghiera che placa gli spasmi, è un anestetico esistenziale, e come tale scivola via dopo pochi secondi. Sento la litoranea parlare, la sua oscura magia celata nelle boscaglie, le vicende passate inenarrate, le sue promesse future con i fiori che si fanno largo malgrado.

13 aprile 2024

Riapertura

 

Torna luce
torna amore mio,
sali dal calice orientale
e sversa su di noi
la tua furia vitale.

Torna stupore
sulle nostre pupille,
torna favilla d'aurora
sulle rade di bruma,
torna o luna
sull'ansia gentile,
sull'aria d'aprile.

Torna sonno
sulle palpebre mie,
torna respiro radioso,
va' via, paura
che distilli la gioia
con un setaccio
impietoso

torna ti prego
abbraccio carezza
e bacio segreto.

 


06 aprile 2024

Metafisica dei perduti







Hanno preferito lasciarci gli occhi
a memoria del loro passaggio,
come valuta per le generazioni a venire,
finché la parvenza non scadrà
e a quel punto avremo in noi
non più il volto o il nome
ma solo l'allarmante rumore di fondo
di una non ben chiara dolcezza. 

21 marzo 2024

La separazione dalla delizia

 
Oltre la bruma
dei giorni
mi persi il tuo odore
non serbo più momenti
ti ho spostata al largo
e dimentico

la punizione arriverà
dalla flessuosità
delle tue anche gentili

passo così
i miei giorni vili
di fossile e di calcare
mentre il contorno delle cose
si va a sciupare, sfiatando

(odo risa menomate
di uccelli in stormi
che cadranno
cantando)


01 marzo 2024

In un tempo lontanissimo e immutabile

Posso convivere
con la falena
che ti esce
dalla bocca
purché il seme
e la spina dorsale
mi siano amici
se non le gambe

sento la fessura
del tuo sguardo
accennato
i tuoi occhi dislessici
che parlano di noi,
la mano che accarezza
il mio diaframma
e stenta
in un tempo
lontanissimo
e immutabile
dove non esiste
la tragedia
che stiamo vivendo

15 febbraio 2024

Il funerale dei fasti

L'ultima volta
che ho visto
la felicità
era su una
recinzione
elettrica:
sperava
di scavalcare
il muro di confine
tra l'ipotesi e il reale.

Dunque eccoci
qui al suo funerale,
a gestire i residui
della veglia
tra corpi
parzialmente
fusionali
(e ti porterò
sempre
fra le lenzuola
al riparo
dai geli
invernali) 

03 febbraio 2024

Doppio lustro

Si è consumata
una intera decade
nel paese dell'altare
da quando eravamo insieme

È passata un'intera vita
in questo lasso decennale.
E quanta quanta gente.
Qualcuno è rimasto perso,
altri ancora sono a lottare.

Il crepuscolo si è flesso
sull'orizzonte verde
e l'abbiamo visto passare.

Vorrei dire altro,
se mi è concesso un attimo:
all'amica malata sussurrare
una sosta, una tregua.
Ai perduti, una candela.
Alle piazze coi lampioni,
un abbraccio sul cemento.
E agli amori di passaggio,
una requiem sotto le stelle.



 

29 gennaio 2024

Inno

Ti dissi: noi siamo
quelli abitati
dalla potenza
dei cigni

siamo archeologi
dei traumi
e dei florilegi

di quel sapere
occulto
che si serba
nelle intimità
dei bagni
o delle selve

e agli spiriti alieni
dei nostri pensieri
chiediamo
una benedizione

di proteggere
le nostre paranoie
i deliri negli specchi,
le vite negli stagni
i capelli delle donne

19 gennaio 2024

Lo spirito e il volo magnifico

Forse sei anni fa
il mio respiro
era diverso.

Era iniziata
la lunga apnea
senza saperlo.

C'era uno strascicare
di sospiri a perdere
nel buio sempreverde
di due persone eterne,
c'era un sogno
in fermento,
un fallimento,
c'era una crepa
in fase di schiusa.

In ogni caso,
nei meandri
della boscaglia
non eravamo
due trentenni
che scopavano,
ma spiriti silvani
che esplodevano piano.

13 gennaio 2024

Monologo della mattina

Sembra di poco fa
il profumo dei tuoi ricci
con le doppie punte
mal tinte,
invece
è l'ennesima ombra
disegnata su retina
così come il bianco
osseo del cotone
e delle tue gambe
nude perfette,
tutto sbiadisce sempre
verso le sei.

Di notte è morta
un'altra ipotesi,
siamo ancora sul filo
della norma ma la testa
è esausta, il cervello
smagrito
domanda una tregua,
si flette, si perde, si pente.

Intanto, in alto lontana,
la grande madre ovale
risplende indifferente.
 
 

01 gennaio 2024

Istologia


Vedo i vostri occhi stanchi
e la battaglia che si svolge
sulla vostra pelle,
sulla spina dorsale,
sui linfonodi,
sulle mani che tremano,
sulla voce regredita,
sui passi incerti,
e penso che la Natura
è completamente pazza,
che la vita complessa
ha la demenziale pretesa
di sopravvivere in amore
ed ignorare il male, e spesso
- è sconvolgente -
addirittura ci riesce.

 

 

 

 

31 dicembre 2023

Titoli di coda


 
All' anno morente
non chiedo che il minimo:
fa’ che il nervo non crolli mai
e la strada si diradi
fa’ che gli amici scomparsi
si reincarnino nei giardini ipogei
fa' che la mia generazione
albeggi sopra la nebbia dei tempi



30 dicembre 2023

Indicazioni

 

Miseria
è mancanza
di bellezza,
o il suo ricordo
più sbiadito.

Allora
non lavar
con la spugna
i traumi
col criterio
di togliere
il possibile:
il peggio degli anni
non si scioglie
né rimuove
dalle carni
il lurido,
mai del tutto
mai completamente.

Noi
siamo stati fatti
per esserci necessari.

28 dicembre 2023

Atto di coraggio

Col furore delle dita
cercavamo di fermare
la pioggia e la nebbia,
con il naso al freddo
senza paura del freddo,
torturati dai fiori
senza paura dei fiori e il gelo,
il rosario la rivolta del cielo,
l'ossario il rudere il rottame
il bianco nelle calde pareti polmonari,
i nasi sempre al vento,

e più in basso
lungo il meridiano spinale,
al centro del petto,
un ammasso carnoso
sorprendentemente vivo.

25 dicembre 2023

Nessuno mi priverà del sogno

Un sogno che faccio
ogni anno:
una lampada al neon
e un tecnigrafo,
una grande finestra
all'ultimo piano
che dà sulla strada
notturna invernale,
un corpo estraneo
nel cuore
dalla forma di lei,
che mi sorprende
alle spalle,
una carezza
sotto la camicia.

Non dirò di più
su quel sogno
perché non è ancora
così lontano:
il suo binario
corre ancora
a cercar la coincidenza
con la mia tragica
consuetudine

Urbs ·

21 dicembre 2023

Soli come le cime delle case


Ti prego.
Lascia
che il morto
in me parli.

C'è una stanza
ingombrante
qui nelle costole,
è una stanza
che si estende
e compra spazi
una stanza
che si espande
e ti attende
in luce

Lascia
che la stanza
si distenda
e la sua musica
esploda
tra cuori a fiato
e occhi a corda

(ma vetriolo
sono
gli anni
e la stanza
è ancora vuota)

16 dicembre 2023

Tornando indietro




Tornando indietro,
sento la carezza
della tua ombra
fin nelle interiorità
del diaframma,

superata la pelle,
sento l'orgasmo folle
delle orge primaverili,
dei seni caldi in abiti neri,
dei corpi lontani
nelle acque vespertine.

 




14 dicembre 2023

Martire

Sottrarrei
alle mie membra
il principio vitale
per darti chiarore
alle guance infossate

fosse per me
porrei il rito
per toglierti la malìa
dagli occhi
per fronteggiare l'alba
poiché sei verità

Lì, infatti,
davanti al tuo verbo alato
- a confermare la santità
della finitezza -
lì i mostri, i venduti,
le false perbene
e i finti angeli palustri,
si inchinano
con rispettosa distanza

(ed ecco che la tua gioia
trabocca in sangue)