Dal quinto piano,
una finestra
sui palazzi notturni,
il sogno che si riempie
di materia e vive,
mentre i resti atavici
delle nostre ossa
non identificate
si bagnavano
sotto le luci siderali
come stelle ventrali
in uno spasmo di corpi
e intanto che belli
ci facevamo
capaci,
uscivano fiori
dai nostri toraci
poi lento in me
un principio
di
soffocamento,
l'amore.
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