Posso convivere
con la falena
che ti esce
dalla bocca
purché il seme
e la spina dorsale
mi siano amici
se non le gambe
sento la fessura
del tuo sguardo
accennato
i tuoi occhi dislessici
che parlano di noi,
la mano che accarezza
il mio diaframma
e stenta
in un tempo
lontanissimo
e immutabile
dove non esiste
la tragedia
che stiamo vivendo
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