17 marzo 2025

Al sovrano fuori dal tempo

Al nostro sovrano fuori dal tempo

rendiamo omaggi senza criterio

invece io

voglio solo dirgli grazie

grazie per l'ipotesi termonucleare

Grazie per le scolopendre sul collo,

grazie per le zanzare

grazie per le persone che ti sei mangiato

Grazie

per l'indebolimento quotidiano

miocardico, epatico, renale

Grazie delle cime senza scale

e delle cadute sgraziate

Grazie dei tumori operabili

e del respiro immobilizzato

Grazie del dubbio trasformato in demenza

e del reciproco scambio d'odio 

grazie della tua assenza - sennò sai che danno?

Grazie per la pace diventata riarmo

per le cose che verranno 

di cui non oso parlare,

ma ora, per favore, 

il sesto giorno è finito

lasciaci un po' stare.

 

19 gennaio 2025

Chiave

Meno male che son rimasto un altro po', ho incontrato te e goduto del briciolame rimasto: distese di miele e rimpianto.
Son rimasto un altro po' per lavarmi nei tuoi umori, dentro auto sempre più piccole, scomode, a soffocarci nella condensa dei nostri sali in contorsioni notturne, negli angoli bui suburbani, nelle selve lontane da fonti di lume (anzi: uccidiamo il chiaro di sole)

 

 

 

 

28 settembre 2024

Paesaggio

 Sento la forza della grande campagna, il deserto con alberi secchi, sento i randagi a gridare a fauci spiegate con le lingue inaridite, le pietre sbriciolate, le gazze bercianti. E di là lontano verso un sole leggero ed anarchico, sento la vastità della bellezza che un giorno dolcemente mi ucciderà.

14 settembre 2024

Seconda legge della termodinamica

Tutto l'esistere sembrava composto da un insieme d'attese che sarebbero arrivate prima o poi a un qualche culmine impetuoso e poi nulla, la mancanza d'essere.

Deludente, lo ammetto, e infatti solo il pensiero ti rovina la gola e ti fa sciogliere gli occhi.

Però credimi, ci puoi fare tutti i cori di dolgo che vuoi, di lamenti funebri di prefiche fanatiche e dervisci kamikaze foreign fighter petulanti e parecchie altre cazzate, ma fidati che questa, questa e sempre solo questa è la condizione comune.
Allora lì ti chiedi: perché fare tanta strada per un'opera corale senza trama dove a malapena ci si guarda?
L'ipotesi più acclarata è che quell'insieme di gesti e pensieri sia una sorta di esperimento teatrale per prepararci a una meravigliosa dissoluzione.
Sì, non è proprio il massimo della gloria, lo ammetto, eppure ha un senso se ci pensi, e solo per questo io ti giuro che devo devo devo devo impegnarmi a fondo per interpretare questo ruolo al meglio, con tutto il sangue.
Perché l'esperienza del fiore è prima di sorgere, aprirsi in luce e poi scoppiare.
(volano falene verso ovest e da nord giunge inquieto il maestrale)
 

08 giugno 2024

Visita

Il dottore non ha dubbi:
"l'amore è un riccio
di piombo nella cavità
toracica, negli esausti
alveoli polmonari,
e i tragici trascorsi
eventi collimano
con il recente tracollo
della valvola miocardica,
inoltre vedo residui
di pensieri poco digeriti
a giudicare dalla
gastroscopia frontale,
le consiglio di farsi
attraversare dal libeccio
siderale, torni pure
questo mercoledì:
per allora saremo tutti
lumi tetraedri
nel Pensiero dell'Eterno,
esausti e malandati
con il nostro orrore interno"


31 maggio 2024

Attimi di ferma

È come crisi
la fibra che ci trattiene
e si è fatta ansia di fiele
angoscia di miele
paralisi lunare

vorrei conoscere
formule che ti godano
nell'ignoto del sublime,
nelle grazie musicali,
così composi
sestine di pazzia

(ed io ti desideravo
come il cielo d'aprile
o la luce delle due)

04 maggio 2024

Interno giorno

Io ho un problema:
mi sono innamorato
della mattina.

Il suo profumo
è fresco, il suo abbraccio
è dolce e intenso.

Ma quando provo
a ricambiare,
lei scompare.

(e il buio risulta
una grandezza
troppo estesa
da gestire)

Se la vedete anche voi,
ditele che l'amo,
che i suoi
capelli hanno protetto
eoni di generazioni,
che l'ultimo suicida
ha abiurato
solo per farsi
accarezzare
da lei
 

20 aprile 2024

Notte d'equinozio


Di notte la litoranea è questo.
Le strade sono deserte, sconosciute, e l'asfalto spesso si interrompe.
Questa stagione che precede il miele, questa forza sconosciuta che funge da blocco,
da sala d'attesa per l'orizzonte della bellezza, è una stagione gemella dell'autunno, e infatti con la sua presenza si possono ancora intravedere in lontananza i morti migrare. E ogni volta ci mostra cosa ci siamo persi, cosa si perde.
Somiglia all'amore perché è una tensione di sangue, e la voce che ti riempie le arterie sussurra la preghiera che placa gli spasmi, è un anestetico esistenziale, e come tale scivola via dopo pochi secondi. Sento la litoranea parlare, la sua oscura magia celata nelle boscaglie, le vicende passate inenarrate, le sue promesse future con i fiori che si fanno largo malgrado.

13 aprile 2024

Riapertura

 

Torna luce
torna amore mio,
sali dal calice orientale
e sversa su di noi
la tua furia vitale.

Torna stupore
sulle nostre pupille,
torna favilla d'aurora
sulle rade di bruma,
torna o luna
sull'ansia gentile,
sull'aria d'aprile.

Torna sonno
sulle palpebre mie,
torna respiro radioso,
va' via, paura
che distilli la gioia
con un setaccio
impietoso

torna ti prego
abbraccio carezza
e bacio segreto.

 


06 aprile 2024

Metafisica dei perduti







Hanno preferito lasciarci gli occhi
a memoria del loro passaggio,
come valuta per le generazioni a venire,
finché la parvenza non scadrà
e a quel punto avremo in noi
non più il volto o il nome
ma solo l'allarmante rumore di fondo
di una non ben chiara dolcezza. 

21 marzo 2024

La separazione dalla delizia

 
Oltre la bruma
dei giorni
mi persi il tuo odore
non serbo più momenti
ti ho spostata al largo
e dimentico

la punizione arriverà
dalla flessuosità
delle tue anche gentili

passo così
i miei giorni vili
di fossile e di calcare
mentre il contorno delle cose
si va a sciupare, sfiatando

(odo risa menomate
di uccelli in stormi
che cadranno
cantando)


01 marzo 2024

In un tempo lontanissimo e immutabile

Posso convivere
con la falena
che ti esce
dalla bocca
purché il seme
e la spina dorsale
mi siano amici
se non le gambe

sento la fessura
del tuo sguardo
accennato
i tuoi occhi dislessici
che parlano di noi,
la mano che accarezza
il mio diaframma
e stenta
in un tempo
lontanissimo
e immutabile
dove non esiste
la tragedia
che stiamo vivendo

15 febbraio 2024

Il funerale dei fasti

L'ultima volta
che ho visto
la felicità
era su una
recinzione
elettrica:
sperava
di scavalcare
il muro di confine
tra l'ipotesi e il reale.

Dunque eccoci
qui al suo funerale,
a gestire i residui
della veglia
tra corpi
parzialmente
fusionali
(e ti porterò
sempre
fra le lenzuola
al riparo
dai geli
invernali) 

03 febbraio 2024

Doppio lustro

Si è consumata
una intera decade
nel paese dell'altare
da quando eravamo insieme

È passata un'intera vita
in questo lasso decennale.
E quanta quanta gente.
Qualcuno è rimasto perso,
altri ancora sono a lottare.

Il crepuscolo si è flesso
sull'orizzonte verde
e l'abbiamo visto passare.

Vorrei dire altro,
se mi è concesso un attimo:
all'amica malata sussurrare
una sosta, una tregua.
Ai perduti, una candela.
Alle piazze coi lampioni,
un abbraccio sul cemento.
E agli amori di passaggio,
una requiem sotto le stelle.



 

29 gennaio 2024

Inno

Ti dissi: noi siamo
quelli abitati
dalla potenza
dei cigni

siamo archeologi
dei traumi
e dei florilegi

di quel sapere
occulto
che si serba
nelle intimità
dei bagni
o delle selve

e agli spiriti alieni
dei nostri pensieri
chiediamo
una benedizione

di proteggere
le nostre paranoie
i deliri negli specchi,
le vite negli stagni
i capelli delle donne

19 gennaio 2024

Lo spirito e il volo magnifico

Forse sei anni fa
il mio respiro
era diverso.

Era iniziata
la lunga apnea
senza saperlo.

C'era uno strascicare
di sospiri a perdere
nel buio sempreverde
di due persone eterne,
c'era un sogno
in fermento,
un fallimento,
c'era una crepa
in fase di schiusa.

In ogni caso,
nei meandri
della boscaglia
non eravamo
due trentenni
che scopavano,
ma spiriti silvani
che esplodevano piano.

13 gennaio 2024

Monologo della mattina

Sembra di poco fa
il profumo dei tuoi ricci
con le doppie punte
mal tinte,
invece
è l'ennesima ombra
disegnata su retina
così come il bianco
osseo del cotone
e delle tue gambe
nude perfette,
tutto sbiadisce sempre
verso le sei.

Di notte è morta
un'altra ipotesi,
siamo ancora sul filo
della norma ma la testa
è esausta, il cervello
smagrito
domanda una tregua,
si flette, si perde, si pente.

Intanto, in alto lontana,
la grande madre ovale
risplende indifferente.
 
 

01 gennaio 2024

Istologia


Vedo i vostri occhi stanchi
e la battaglia che si svolge
sulla vostra pelle,
sulla spina dorsale,
sui linfonodi,
sulle mani che tremano,
sulla voce regredita,
sui passi incerti,
e penso che la Natura
è completamente pazza,
che la vita complessa
ha la demenziale pretesa
di sopravvivere in amore
ed ignorare il male, e spesso
- è sconvolgente -
addirittura ci riesce.

 

 

 

 

31 dicembre 2023

Titoli di coda


 
All' anno morente
non chiedo che il minimo:
fa’ che il nervo non crolli mai
e la strada si diradi
fa’ che gli amici scomparsi
si reincarnino nei giardini ipogei
fa' che la mia generazione
albeggi sopra la nebbia dei tempi